Guardare al futuro dell’architettura in termini di sostenibilità è certamente una sfida interessante soprattutto nel riutilizzo di elementi costruttivi preesistenti che possono essere assemblati attraverso un nuovo linguaggio architettonico.

L’idea per un padiglione temporaneo a Basilea si lega all’immagine di uno spazio aperto di scambio culturale dove le pareti diventano scaffali per il book sharing e il vuoto centrale spazio di condivisione. L’esercizio parte dal tentativo di scomporre una scala prefabbricata in beton, identificando il gradino come unità per lavorare sulle possibilità compositive e strutturali di questo. L’approccio è stato quello di trasformare il singolo pezzo dandogli una nuova connotazione rispetto a ciò per cui è stato costruito e di reinterpretarlo secondo una nuova visione.